martedì 20 novembre 2012

Lo Zecchino d'Oro


Oggi comincia lo Zecchino d'Oro, la 55° edizione e spero che siano molti bambini a guardarlo, come eravamo noi. Comunque per scacciare la noia e per "ritornare" più piccola, lo guarderò anch'io. Forse qualcuno si domanderà perché questo post si trovi su radiofungo... bé dato che il blog si chiama così, io vorrei farvi ascoltare le canzoni dello zecchino di quest'anno.Per concludere spero che lo guardiate anche voi, e che vi piaccia.


lunedì 10 settembre 2012

E si ricomincia

Ai miei ragazzi 1 bacio e ... Fate i bravi, lavorate al meglio e sorridete💗

Ciao classe...

                                 
Ciao classe,
è un po' che nessuno scrive sul blog , è un po' che non ci sentiamo e sta per iniziare la scuola , ognuno in una classe diversa, magari insieme a due o tre compagni e visi non proprio nuovi. Non so bene cosa proverò il primo giorno di scuola, forse cercherò di ricordare come è stato il primo giorno di scuola alle medie ... mi ricordo che durante la ricreazione ci alzavamo solo per buttare la cartaccia della nostra merenda , solo a pensarci sorrido,  eravamo così diffidenti, ma al tempo stesso curiosi di conoscerci. Sarà strano non ritrovare il vostro volto, la vostra smorfia, il vostro sorriso di timidezza, il vostro sguardo, la vostra particolarità che vi distingueva in quella classe ... sarà bello iniziare una nuova avventura, ma è bello ricordare tutto ciò che abbiamo passato, tra gli aneddoti positivi e tra gli "scontri". Dentro di me ognuno di voi ha un posticino, non so' se riesco a spiegarlo bene, ma voi siete stati con me tutte le mattine per circa nove mesi, mi avete visto sorridere, piangere, ci lamentavamo insieme sui "troppi" compiti , ognuno di voi mi ha lasciato un proprio ricordo. Certo è difficile rimanere "vicini" quando si frequentano diverse classi, o diverse scuole, ma credo che ricordare, chiacchierando quando ci si incontra, o chattando , confidando qualche pensiero al gruppo della classe o sul blog, confidando qualche impressione di ciò che succede intorno a noi, reciprocamente, ci terrà vicini, perchè alla fine in questo modo continueremo a conoscerci , a conoscere le nostre sensazioni e quelle degli altri, e non rimanere solo con il ricordo di quella persona, ma conoscerla in tutte le sue "evoluzioni" ...  perchè alla fine conoscere una persona che vuol dire, se non conoscere ciò che pensa, come reagisce a determinate situazioni...
                             
                                   Spero di avervi fatto capire ciò che penso...

                                                                                                Lorena

domenica 27 maggio 2012

Descrizione di un'insegnante ... sapete dirmi chi è ?

Entra in classe , non è molto alta, capelli corti e neri, occhi non ben definiti, ma pronti a scrutare se c'è qualcuno   fuori dall'aula. Jeans, maglietta, scarpe da ginnastica e la sua solita valigetta azzurra, Si siede con l'intento di interrogare quando dà la notizia i volti degli alunni diventano pallidi. Qualcuno interviene con una domanda, inerente oppure no, alla materia. Risponde ma di fretta. Scruta un po' la situazione sul registro e con la sua solita voce squillante rivela quale sarà la vittima che dovrà essere sottoposto al suo "terzo grado". L'alunno comincia a parlare, ma dopo un po' lei lo ferma per fargli una domanda. L'alunno comincia a preoccuparsi, perché quella domanda che agli occhi di tutti gli altri è facile e che anche a lui sarebbe parsa facile in un altro momento, gli sembra una delle domande più difficili del mondo, una montagna insormontabile. Con quei suoi occhi scrutatori, sembra possa leggere nel pensiero. Molto sicura di sé, pone altre domande, cercando di capire ciò che sa l'alunno. Finita l'interrogazione  comincia a spiegare e sui volti degli studenti appare un' espressione particolare, che è quella  del far finta di ascoltare. Comincia a lamentarsi che nella sua materia sono sempre tutti annoiati e distratti, soprattutto durante la spiegazione. Demoralizzata cerca di far partecipare di più i suoi alunni, facendo delle domande. Suona la campanella i volti degli si illuminano, mentre quello della prof è sempre più buio.

lunedì 30 aprile 2012

Quanto mi appartiene "stargirl"?

È tanto tempo che questo blog è stato abbandonato... E mi dispiace, allora ci scrivo una cosa che non è mia, è di 'UNO/A' della classe, dice delle cose personali che potrebbero aprire una discussione, far condividere idee e pensieri...


"Stargirl. O meglio Susan Carawey. No, non mi sento come lei. Ragazzina eccentrica, anticonformista, sempre particolarmente diversa dagli altri. No, non sono come lei. Io bado alle apparenze, lei no.. per lei non fa differenza essere come gli altri o meno, vestire in un certo modo , mangiare certe cose, avere un criceto anziché un cane, essere al passo degli altri, tifare la squadra nemica oltre alla propria, cantare gli auguri con un ukulele a tutti i compagni.. Non è da me, è più da stargirl.
Già il fatto di non chiamarsi con il suo nome ma con un nome inventato non sarebbe da me. Il fatto di vestire particolare forse è una cosa che abbiamo in comune.. Io amo le cose particolari, che non hanno in tanti.. Vado sempre alla ricerca di nuove cose e mi piace indossare stili diversi e magari al passo col la moda.
L’unicità è una caratteristica in comune..
Io sono molto diversa da stargirl, non mi appartiene il suo modo di fare, così spontaneo, non sono molto sicura di me.. Ad esempio io non avrei mai fatto un concorso di oratoria.. Appena devo parlare, divento tutta rossa, mi blocco. No, non è da me. Tutto di lei non mi appartiene.. Siamo due persone completamente diverse. No, non mi appartiene."

mercoledì 4 aprile 2012

le domande per lavorare sul film

Spunti di Riflessione:

di Federica Pacifici
  1. La chiave di Sara, il film che avete appena visto, si presta a diversi percorsi di riflessione. Alcuni di carattere storico, altri di natura umana, sociale e comportamentale. Quali sono le vostre riflessioni in merito?
  2. Il regista parla di zone d'ombra della Storia, riferendosi a collaborazionisti e ai semplici testimoni che rimasero nell’ombra all’epoca dei fatti. Considerate tali persone più o meno colpevoli rispetto a quelli che commisero gli eccidi?
  3. Julia, la protagonista, in un certo momento del film, chiede ai suoi colleghi della redazione cosa avrebbero fatto se fossero stati presenti nel 1942, a Parigi al Vèlodrome d’Hiver. Voi, cosa avreste fatto?
  4. Vi sarà capitato di dare un consiglio a un amico senza aver realmente vissuto quello di cui si sta parlando. Oppure di essere certi di sapere come comportarsi di fronte a varie situazioni. Potrebbe trattarsi di semplice buonsenso, ma il film che avete appena visto vi mostra come altre emozioni entrino in gioco, ad esempio, la paura di subire una violenza o di essere denunciati. Siete d’accordo? Commentate.
  5. Provate a spiegare la differenza tra immaginare di essere in una situazione e doverla realmente affrontare. Quali sentimenti sono protagonisti di una fantasia e quali altri di una situazione reale? Trovate esempi pratici nella vostra esperienza.
  6. Julia, americana d’origine ma ormai cittadina di Parigi da più di venti anni, indaga su un fatto relativo alla storia della Francia, sconosciuto ai più, in particolare alle nuove generazioni. Quali sono le motivazioni che spingono Julia a voler capire meglio la storia del suo paese d’adozione? 
  7. Perché è importante la Storia? A cosa serve il “ricordo”?
  8. Alla luce delle società multietniche in cui viviamo, pensate sia importante conoscere la storia di un paese che ci ospita o quella della nazione da cui provengono le persone che ospitiamo all’interno del nostro paese? 
  9. Conoscere le abitudini di altre culture può aiutare l’integrazione e l’interazione tra persone apparentemente diverse per colore di pelle, credo religioso e abitudini culturali? Oppure sono altri gli elementi risolutivi? Ad esempio la fiducia, il dialogo, il perseguimento di obiettivi comuni?
  10. Il mondo di Julia e quello di Sara sono rappresentati in modo molto diverso. Da una parte il caos dell’occupazione e dall’altra il comfort, legato al benessere.  Perché il regista ha fatto questo tipo di scelta? Pensate sia stata una scelta casuale o voleva suggerire sensazioni ben precise? Quali?
  11. Il film, oltre a indagare la Storia, si apre ad un altro tipo di riflessione: la ricerca della verità. Tutti i personaggi, infatti, incrociano, loro malgrado, le verità nascoste a volte dalla storia, altre volte dalle famiglie, oppure dalle madri e dai padri ai propri figli. Perché si sceglie di nascondere la verità ? Questa scelta può avere un valore positivo o nulla può giustificare un’omissione?
  12. Nel film che avete appena visto, la scelta di celare una verità genera diverse conseguenze sui vari personaggi. Provate ad elencarle e scegliete quella in cui vi identificate di più. 
  13. Nella vostra esperienza diretta vi è capitato di essere custodi di un segreto e, una volta viste le conseguenze, esservene pentiti?
  14. Sara riesce a sopravvivere al rastrellamento del Vel’d’Hiv e a ricostuire la sua vita, ma solo in apparenza: la sua ultima scelta si rivela infatti estrema e definitiva. Perché Sara decide di comportarsi in quel modo? 
  15. Provate a immaginare come si fa a ricominciare dopo aver perso gli affetti, la posizione sociale, il lavoro, la casa. In altre parole dopo aver perso tutto.
  16. Conoscete storie di uomini e donne che sono riusciti a ricostruire la propria vita a seguito di un’esperienza sconvolgente nel bene o nel male?
  17. Dopo una lunga ricerca, finalmente, Julia rintraccia William, il figlio di Sara. Lui non conosce la vera storia di sua madre e la sua reazione di fronte al racconto di Julia è forte e violenta. Perché inizialmente reagisce così? 
  18. Passa un lungo periodo prima che i due si incontrino di nuovo. Cosa è cambiato nelle loro vite? E soprattutto, come cambia la visione delle cose per William?
  19. “La chiave di Sara“ s’inserisce tra i titoli che raccontano l’Olocausto, ma in modo origianale. Piuttosto che indugiare sulla vita nei campi di concentramento, il film segue infatti Sara, una bambina di 10 anni, nella sua fuga e nel suo disperato tentativo di tornare a Parigi, dove ha lasciato il suo fratellino minore. Cosa pensate di questa scelta narrativa? 
  20. Credete che raccontare il dramma delle persecuzione degli ebrei attraverso un punto di vista diverso, come avviene in questo film, mantenga viva la forza del racconto o la indebolisca?
  21. Il film si conclude con un messaggio di calore e speranza. Julia, infatti, sceglie di essere madre e indipendente da un uomo che non condivideva i suoi desideri,  William si abbandona alla verità e ricostruisce il suo passato e, insieme a questo, i suoi affetti più autentici. In conclusione, quale sensazione e quali impressioni vi ha lasciato la visione del film “La chiave di Sara“? 
  22. Pensate ai film che avete visto sul tema dell’Olocausto. Qual è il vostro preferito e per quali ragioni?
  23. Quali sono le caratteristiche dell’opera letteraria e quali quelle dell’opera cinematografica? Trovate ci sia una differenza tra leggere un libro e guardare un film? Se sì, quale? 
  24. Quali sono gli elementi principali di un romanzo?
  25. Quali sono gli elementi principali di un film?
  26. Perchè quando da un libro è tratto un film, vengono eliminati molti fatti narrati nel testo scritto?
  27. Fate un elenco dei titoli di film, tratti da libri che vi vengono in mente e, nella vostra ricerca vi renderete conto che molti film che avete visto hanno preso spunto da un’opera letteraria. Quanto, secondo voi, la letteratura può influire sul cinema?
  28. Nel cinema qual è la differenza tra un soggetto originale e uno non originale?
  29. Che differenza c’è tra un soggetto e una sceneggiatura?

La storia del Velodromo

Il Rastrellamento del Velodromo d'inverno , fu un episodio di arresto di massa contro la comunità ebraica di Parigi, operato dalla polizia francese il 16 e 17 luglio del 1942. L'operazione, nota con il nome in codice Opération Vent printanier ("Operazione Vento di Primavera"), fu condotta su iniziativa delle stesse milizie francesi.
Adolf Eichmann, considerato uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista. che non l'aveva richiesto, si limitò ad autorizzarlo alcuni giorni dopo. Il rastrellamento fu la più grande retata effettuata contro la popolazione ebraica francese durante l'occupazione tedesca della Francia nella seconda guerra mondiale.
Secondo i dati della prefettura di polizia, vennero arrestate 13.152 vittime e imprigionate nel Vélodrome d'Hiver e nel campo di internamento di Drancy, e successivamente trasportati con il treno ad Auschwitz per lo sterminio.
Nel 1995 il presidente francese Jacques Chirac ha chiesto ufficialmente scusa per il ruolo di complicità avuto dalla polizia e dai funzionari francesi nel raid.

Il trailer

La chiave di Sara

Trama del film La chiave di Sara:
Parigi, ai giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da 20 anni, sta facendo un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo D’inverno, il luogo in cui vennero concentrati migliaia di ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti si imbatte in Sara, una donna che aveva 10 anni nel luglio del 1942, e ciò che per Julia era solo materiale per un articolo, diventa una questione personale, qualcosa che potrebbe essere legato ad un mistero della sua famiglia.